Il Dott. Angelo Cerofolini, edoscopista digestivo al Cems, ci parla dei pregi dell’endoscopia digestiva indolore in sedazione profonda ed uso di anidride carbonica che rendono la colonscopia e la gastroscopia esami più affidabili, più accurati e senz’altro meglio sopportabili per il paziente.
— Dott. Cerofolini: Sì, qui al Cems l’endoscopia digestiva è indolore. Sia la gastroscopia che la colonscopia sono normalmente estremamente fastidiose, qui invece il paziente viene sedato, non si accorge di nulla e si risveglia 5 minuti dopo la fine dell’esame. È una sedazione profonda, uno stato di sopore, non è un’anestesia. Ma prevediamo comunque la presenza dell’anestesista perché il paziente, soprattutto anziano o cardiopatico, si senta sicuro e tutelato. L’altro aspetto altrettanto importante da evidenziare è che il tempo e l’accuratezza dedicata all’esame condotto con sedazione è nettamente superiore rispetto a quando il paziente non è sedato ed è a disagio.
Ulteriore elemento distintivo: al Cems, anziché usare aria per l’esame, usiamo la CO2 perché l’anidride carbonica viene assorbita 250 volte più velocemente dell’aria ambiente. Questo riduce notevolmente lo scomfort avvertito a fine esame, limitando la sensazione di gonfiore e i piccoli dolori conseguenti.
Riassumendo, la sedazione e l’utilizzo di anidride carbonica rendono l’esame più affidabile, più accurato e senz’altro meglio tollerato dal paziente.
— Dott. Cerofolini: In questo tratto dell’apparato digestivo, i dati a nostra disposizione sono più chiari. Nella maggior parte dei casi, queste forme tumorali in fase iniziale si presentano come polipi adenomatosi di piccole dimensioni facilmente rimovibili che poi, nel corso degli anni, possono aumentare di dimensione, trasformarsi in un tumore localizzato e diventare un tumore invasivo. Sapendo che il tumore al colon ha la massima incidenza di comparsa tra i 50 e i 70 anni, la Regione Veneto attua una campagna di prevenzione invitando la popolazione sensibile a partecipare allo screening del sangue occulto: solo chi riceve esito positivo dall’esame, viene indirizzato di fare la colonscopia. Lo scopo è preventivo: individuare lesioni precoci che, spesso, se di piccole dimensioni si curano nel corso dell’esame stesso con la rimozione del polipo.
— Dott. Cerofolini: Il Covid-19 ci ha insegnato a comprendere che percentuali molto piccole, spalmate sulla popolazione mondiale, possono creare disastri. Perciò è consigliabile, compiuti i 50 anni, sia per gli uomini che per le donne, fare una colonscopia al presentarsi del minimo disturbo o in presenza di familiarità. L’esame di controllo può poi essere ripetuto a distanza di 5 anni, un tempo ragionevole per non prendersi il rischio di evitarlo e vivere più tranquilli. Inoltre, la colonscopia consente la valutazione e l’indirizzo della terapia delle malattie infiammatorie dell’intestino.
— Dott. Cerofolini: A livello di stomaco il discorso è più complesso e più specialistico. Il ruolo preventivo della gastroscopia è molto meno rilevante per la diagnosi di tumori – il tumore dello stomaco, alle nostre latitudini è poco diffuso – mentre può permetterci ad esempio di scoprire e di studiare una tipologia specifica di gastrite, denominata atrofica, che nel tempo può comportare problematiche importanti e che andrebbe monitorata ogni due anni con una gastroscopia. Altra patologia pre-cancerosa che va controllata nel tempo è l’esofago di Barrett, associata ad un reflusso importante che determina ulcerazioni e lesioni della mucosa dello stomaco. Poi ci sono tutta una serie di condizioni molto diffuse ma meno pericolose, come reflusso e diverticoli che può essere indicato studiare con una gastroscopia per indirizzare la terapia farmacologica e controllare l’evoluzione della malattia.